|
Caratteristiche |
Il
ricamo Punto Assisi è eseguito su tela di lino naturale
e ecru con i fili dell’ordito e di trama di uguale
spessore (tela francescana o tela Assisi).
Il Punto Assisi è considerato di media difficoltà
e si esegue in due tempi: 1° contorno del disegno, 2°
riempitura del fondo.
Il contorno si esegue anch’esso in due tempi, entrambi
a punto filza, prendendo tre fili e lasciandone altrettanti.
Terminata questa prima parte del contorno si ritorna indietro
e si ripete il lavoro invertendo, colmando cioè gli
spazi in bianco in modo che la linea diventi continua.
E’ molto importante che il rovescio del lavoro sia
ugualissimo al diritto. Le varie parti del disegno tanto
nel senso della lunghezza quanto nel senso della larghezza
devono conservare tra loro la distanza in punti di tre fili
ciascuno , per la perfetta regolarità dell’esecuzione
del punto croce nello sfondo.
Terminato il contorno del disegno a punto lineare, esso
si lascia in bianco e si procede all’esecuzione del
fondo a punto croce, eseguendo prima il mezzo punto e poi
tornando indietro.
Molti disegni hanno alcuni punti che non sono il lato del
quadratino formato di tre fili per tre fili della tela,
ma la sua diagonale, che si esegue mettendo l’ago
alla metà del punto diagonale stesso, ponendo particolare
attenzione affinché non appaiano lacune lungo il
contorno, che potrebbe risultare altrimenti meno nitido.
Un lavoro si rifinisce di solito col punto quadro e con
l’orlino frullato, cioè un piccolo cordone,
non piegato ma attorcigliato strettamente tra il pollice
e l’indice via via che si lavora .
Il Punto Assisi può essere eseguito sulla tela a
fili non molto sottili e uguali il più possibile
nell’orditura e nella trama, regolare, senza falli.
Il cotone adatto per questo genere di ricamo è il
II D.M.C. i cui numeri possono variare dal 1/8 più
spesso al 25 più sottile, secondo la tela. Per i
colori si scelgono: il rosso scuro e il rosso fuoco con
contorno nero o della stessa tinta. Marrone e ruggine. Blu
scuro, medio, chiaro. Queste sono le colorazioni più
tradizionali dalle quali difficilmente ci si discosta volendo
seguire la tradizione delle nostre ricamatrici.
Vogliamo rilevare l’importanza del ricamo eseguito
assolutamente a mano, onde evitare la contaminazione di
lavori eseguiti spesso a macchina, che non sono presi mai
in considerazione dai cultori di questa preziosa e squisita
arte muliebre chiamata PUNTO ASSISI. |
|
|
La
Storia |
Assisi, la città della preghiera e della pace, potrebbe chiamarsi a ragione la città del lavoro. Seguendo l’esempio di Chiara degli Scifi, Santa Chiara d’Assisi, molte anime femminili vennero a cercarvi la pace nell’ombra raccolta dei chiostri, dividendo la giornata tra lavoro e preghiera. Ciascuno dei nostri conventi serba così nelle sacrestie tesori in lini sacri e tovaglie il cui delicatissimo ricamo sembra opera di mani di fata.
La soave leggenda francescana ha sempre fornito larga fonte di ispirazione: dai silenti laboratori claustrali, arazzi, pannelli e tovaglie per il culto divino riprodussero nei bordi e negli angoli i fregi delicati delle mense effigiate negli affreschi di Giotto e Simone Martini.
Mutati i tempi e divenuto assillante il problema della vita, la donna assunse un compito più complesso, partecipando alla dura lotta per l’esistenza con quel lavoro artistico che, uscito dai silenzi del chiostro, entrò nelle umili case e dette alle giovani indipendenza e lavoro. Ogni città trasse dal suo passato un genere particolare di lavoro. Anche Assisi si pose al fianco delle città sorelle, nell’ansiosa ricerca del genere più consono alla sua anima.
Nobili dame frugarono nei forzieri delle antiche case patrizie, nei chiostri, nelle sacrestie delle chiese maggiori e degli oratori, celati tra il verde della fertile costa, copiarono con minuziosa esattezza i primitivi disegni del ‘200 e del ‘300, pur nella rozza ingenuità della linea, altri del ‘400 e del ‘500 sempre più eleganti e perfetti. Vennero scrutati gli affreschi divini, i portali, i cori lignei finemente intarsiati. La tela doveva imitare col suo pallore d’avorio sbiadito le vecchie tele, il ricamo non doveva allontanarsi dalle sue tinte tradizionali, il ruggine e l’azzurro, il disegno non doveva perdere il suo carattere rettilineo.
L’esperienza geniale non poteva avere esito più felice, i lini ricamati a PUNTO ASSISI, curati nei minimi particolari uscirono ben presto dalle mura cittadine, si sparsero per la città d’Italia, portarono all’estero, anche al di là dell’oceano la bellezza di un passato d’arte e di storia coniugato al femminile, memore dei finissimi rosoni azzurri ricamati da Jacopa dè Settesoli, devotamente vicina al Santo di Assisi, il più povero dei Santi, il più Santo dei poveri.
Nell’ottocento e nel novecento l’arte del ricamo Punto Assisi si raffinò, sorsero diversi Centri di avviamento al lavoro, come il Laboratorio S. Francesco, la Cooperativa C.A.R.A., il Centro Ricami ed è qui che in seguito alle due guerre mondiali, molte giovani appresero l’arte del ricamo assisano. Oggi sono organizzati Corsi di ricamo Punto Assisi e Corsi di ricamo Madama Caterina presso l’Accademia Punto Assisi con l’intento di offrire alle giovani e meno giovani la possibilità di apprendere un’arte squisita che va scomparendo, insidiata anche dalla macchina, l’opportunità di scambi di esperienze, di dialogo, di collaborazione, di socializzazione, un punto d’incontro all’insegna della raffinata arte muliebre.
|
Galleria
Immagini |
|
|
|