Figlia di Lorenzo II, duca di Urbino, Caterina de’ Medici
dominò un’epoca molto importante della storia
della Francia. Sterile nei primi dieci anni di matrimonio,
ebbe nei successivi undici anni ben dieci figli. Donna dal
carattere forte e volitivo, visse in un tempo dominato da
forti discordie, fra disordini e sangue, senza mai lasciarsi
piegare.
Dicono che possedesse la plus belle main qui se fut jamais
vue. In una terra straniera, che spesso le fu ostile, ebbe
sempre presente le sue origini, non dimenticò mai di
essere la rappresentante diretta di una famiglia che mantenne
sempre una splendida tradizione: il culto delle arti e comunicò
al suo popolo il desiderio del bello.
La biblioteca reale di Francia fu da lei impreziosita dei
manoscritti raccolti da Lorenzo il Magnifico, restaurò
il Louvre e fece erigere la splendida sede dei Re di Francia,
il palazzo delle Tuileries. Le sue splendide mani si dedicarono
ai lavori più preziosi, alla sua corte tutte le dame
erano dedite a fini ricami e raccolse intorno a sé
anche giovani fanciulle, alle quali insegnò i lavori
ad ago tanto di moda a Venezia e nelle maggiori città
italiane. Il grande Robin curò i suoi giardini, improntati
al gusto italiano e adorni di fontane dalla bellezza incredibile.
Il veneziano Federico Vinciolo disegnò per lei gale,
pizzi e le slanciate collarette che sottolineavano la sua
alta figura e la fierezza del portamento.
La tradizione vuole che fu Caterina ad inventare le famose
culottes, preziose per le dame che amavano cavalcare. Ma l’opera
più preziosa fu l’invenzione del punto Madama,
la cui tecnica è semplicissima e delicatamente armoniosa.
Le giovani ancelle di Madama Caterina avevano un trattato
che le più anziane spiegavano con amore, indicando
come dovevano riprodurre sul tessuto, di colore greggio, i
delicati disegni.
In un inventario di Caterina de’ Medici si parla di
uno stipo dove si trovarono ben 381 quadri di resuil e di
un altro con ben 538, gli uni a rose e gli altri a mazzo di
fiori. Le ancelle trascorrevano il loro tempo a preparare
quadri di rete alternati con quadrati di tela ricamata.
Il punto Caterina de’ Medici torna oggi prepotentemente
di moda, prezioso arredo nelle Nostre case a ricordo di un’epoca
così lontana e di un’arte creata dalle aristocratiche
mani di una grande Regina.
TECNICA
DEL PUNTO MADAMA CATERINA DE’ MEDICI
La tecnica del ricamo è giunta fino a noi da alcuni
esemplari autentici conservati nei musei d’arte a Parigi.
Viene eseguito su un tessuto rado, denominato Buratto, trapunto
con un cotone morbido e spesso. I disegni riproducono fogliami,
grotteschi, composizioni geometriche.
Col punto a filza si eseguono i contorni del disegno, poi
si ritorna sulla stessa trama scambiando i punti, in modo
da ottenere un ricamo a due dritti. I punti vanno eseguiti
su fili contati e il tessuto rado facilita la particolarità
del lavoro.
La bellezza risulta dall’originalità dei motivi,
dalla finezza dei riquadri, dalla leggiadra disposizione delle
figure centrali, dal tipico ornato.
I disegni riproducono i motivi classici propri del tempo in
cui vennero eseguiti alla corte di Caterina de’ Medici
e si prestano per creare tende, tappeti, copriletto, tovaglie,
cuscini e in genere per decorare mobili di stile antico.
E’ stato un piacere riscoprire un’arte così
antica, che si ambienta facilmente nella nostra era moderna,
purché venga sottolineata la sua grazia e la sua singolarità.
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